giovedì 17 novembre 2011

TORI PHILLIPS: La figlia dell'orafo

Inghilterra, 1467 – 1499
Alicia Broom, la bellissima figlia di un umile orafo, è stata promessa in sposa all’attraente e oltremodo riservato Thomas, IX Conte di Thornbury, detto il Lupo dei Cavendish. Lui però è così taciturno che Alicia si chiese se è proprio lei ciò che quell’insolito cavaliere desideri, o se è piuttosto il sangue reale che le scorre nelle vene. Nemmeno il matrimonio riesce a fugare i suoi dubbi, tanto che lei inizia a sospettare che il giovane conte l’abbia sposata soltanto per proteggerla dalle rappresaglie di Enrico VII, che ha giurato di eliminare tutti i discendenti dei Plantageneti.
A giudicare dalla copertina, una bella immagine d’epoca, avrei ritenuto questo libro serioso, noioso, troppo incentrato sulla ricostruzione storica. In parte questo giudizio è vero ma sicuramente esso non è serioso, forse a tratti monotono, ma mai troppo.
La storia prende spunto da un evento storico: la persecuzione degli ultimi rappresentanti dei Palntageneti da parte di Enrico VII Tudor.
La protagonista, Alicia Broom, è la figlia illegittima del vecchio re, uscito sconfitto dalla guerra delle due Rose. Per proteggerla è stata affidata a un nobile, fedele ai Plantageneti che si è finto orafo e che l’ha cresciuta come sua figlia, affidandola quindi al Conte di Thornbury, suo promesso sposo.
Al suo arrivo al castello dei Cavendish, Alicia è letteralmente sbigottita davanti alla confusione che vi regna sovrana con Thomas Cavendish indifferente alle più elementari regole della cortesia, tutto preso dai suoi tre cani, decisamente di poche parole. A dire il vero è anche un uomo molto bello e Alicia si accorge bene di questo. Peccato che l’uomo sia particolarmente ritroso ad aprirsi alla sua futura sposa che non se ne sa spiegare il motivo.
Inoltre, Alicia ha saputo quali sono le sue “reali” origini e non sa come comunicarlo al suo promesso né come questi prenderà la notizia. Alicia è un personaggio che alterna momenti seri e momenti più spensierati. Probabilmente è il vero elemento forte della coppia: è la prima ad accettare l’attrazione per l’altro e a cercare di raggiungere la meta desiderata: il suo cuore e il suo letto.
Dall’altra parte, Thomas Cavendish, Conte di Thornbury, è un eroe timidissimo e impacciato. Non è il solito grande conoscitore delle donne ed esperto amante, al contrario arriva vergine al talamo nuziale che gli rimane precluso un po’ più del solito, e scopre con l’amata le vette dell’amore fisico. È sicuramente un elemento poco comune, se non una totale novità, non so quanto possa risultare gradito a chi è affezionata a un’immagine più vissuta e libertina dell’eroe.
Lo stile è brillante e scorrevole. Anche se, devo dire che alle spalle non ha una trama particolarmente profonda: non ci sono grandi eventi né un grande lavoro sulla psicologia dei personaggi.
Sicuramente una lettura piacevole, comunque: più che sufficiente.

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