giovedì 17 novembre 2011

THERESA MELVILLE: Nella mente, nel cuore

UN AMORE NATO IN UNA NOTTE AFRICANA PUO’ DURARE PER SEMPRE?
Dominic Monroe, nipote ed erede dell’industriale Jeremy Blaine, riceve l’incarico di superivisionare gli scavi minerari nelle colonie inglesi d’Africa. Un’offerta prestigiosa che il giovane accetta con entusiasmo. Non sospetta però che la sua missione sia una macchinazione di Edwina Faraday, astuta quanto maligna faccendiera, destinata a tramutarlo in un viaggio senza ritorno. Ma a incrinare il piano, imprevedibilmente, è la passione tra Dominic e Ruby, nientemeno che la figlia di Edwina…
Come indica il titolo, in questo libro c’è una forte differenza tra ciò che suggerisce il cuore e ciò che la mente induce a fare. L’intera trama è mossa dagli intrighi intessuti da Edwina Faraday che, per brama di denaro e potere, ma anche per una forma di morboso affetto nei confronti della figlia, non esita a fare di tutto per separarla dall’uomo di cui si è innamorata.
Si tratta di Ruby Faraday, giovane donna che ha sempre avuto un rapporto conflittuale con la madre. Proprio grazie a lei conosce il giovane Dominic Monroe e se ne innamora quasi all’istante. Peccato che già da allora la madre stava tramando per allontanarlo. Infatti insieme a Jeremy Blaine, zio di Dominic, desideroso di occuparsi delle proprie imprese senza l’intromissione del nipote, ha fatto sì che il giovane venga mandato in Sudafrica ad occuparsi di importanti miniere di pietre preziose.
Saputo dell’inganno, la giovane Ruby con il padre, Gordon Faraday, parte per l’Africa e qui trova Dominic deturpato al volto da un brutto incidente in miniera. Qui, in un ambiente incantato, ma anche duro, feroce, crudele con gli uomini, i due giovani si sposano. Resta però irrisolto sullo sfondo il dilemma dei conflitti e delle trame che si sono lasciati alle spalle in Inghilterra.
In questo libro la storia d’amore, per quanto importante, non è centrale rispetto al tema dei rapporti familiari conflittuali, soprattutto il rapporto madre-figlia. L’autrice ha una certa cura nel ricostruire fedelmente la situazione delle colonie inglesi in Africa alla fine del XIX secolo; lo sfruttamento degli indigeni e, soprattutto delle materie prime del luogo. Non a caso tutto si svolge in una località importante per la presenza di giacimenti di diamanti. Si fa cenno alla Compagnia Mineraria DeBeers che, per tanto tempo, ha sfruttato liberamente queste ricchezze. Inoltre viene ricostruita la vita sfarzosa dei bianchi che vivevano nella colonia, sfruttando la popolazione indigena. Particolarmente dura è la valutazione della figura di Cecil Rhodes, famoso esploratore e conquistatore di queste terre, nonché governatore. Viene presentato come un tipo grossolano, pomposo, vanitoso e desideroso di essere sempre al centro dell’attenzione.
Lettura scorrevole e abbastanza piacevole, mi piacciono di più le trame che danno maggior risalto alla storia d’amore, ma do atto che questa è abbastanza interessane (2 CUORI)

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