sabato 19 novembre 2011

TERESA MEDEIROS: Il vampiro che mi amava

TITOLO: Il vampiro che mi amava
AUTRICE: Teresa Medeiros
TITOLO ORIGINALE: The Vampire Who Loved Me
USCITA ITALIANA: I Romanzi Mystere 35, febbraio 2008
GIUDIZIO PERSONALE: Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us
Sono passati sei lunghi anni da quando Julian Kane è stato trasformato in vampiro, e ancora non si dà pace. Per amore di Portia vuole tornare ad essere uomo, ma per riuscirci dovrà prima uccidere il vampiro che possiede la sua anima. Tuttavia sarà proprio l’amore di Julian a mettere in pericolo l’amata, pronta a tutto pur di non rinunciare a lui!
Dopo aver sentito grandi lodi su questo libro mi ero aspettata qualcosa in più e, seppur si siano alcuni aspetti ben descritti e interessanti, tutti mi sembravano abbastanza prevedibili e già visti, per questo non posso dire che abbia catturato completamente la mia attenzione. Ben di meglio aveva fatto il primo libro di questo duetto, Dopo mezzanotte. Rispetto a questo sono passati cinque anni quando avevamo lasciato il vero vampiro, Julian Kane, andare via da Londra alla ricerca della propria anima ma anche per sfuggire all’evidente amore che prova per lui Portia Cabot. La ragazza gli ha salvato la vita nutrendolo con il suo sangue e donandogli la propria innocenza. Ma proprio la brutalità con la quale si è servito di lei lo ha inorridito. Ora che è tornato a Londra, lo precede la sua nefasta reputazione. Inoltre si sono verificate delle morti di donne che ben si riconducono all’operato di un vampiro. Il fratello di Julian, Adrian protagonista di Dopo mezzanotte, da anni ha ingaggiato una lotta contro i vampiri e ora si troverebbe costretto ad affrontare il fratello, se Portia non si mettesse inesorabilmente in mezzo…
Dulia Kane è il classico eroe tormentato, diviso tra l’istinto, che lo porterebbe a prendere per sé l’amore della donna che desidera da cinque anni, e la ragione che gli dice di non essere degno di lei. Nello stesso non ha voluto recuperare la propria anima, scopo del suo viaggio, pur avendo individuato chi lo possiede, perché ritiene di non meritare un riscatto per quello che ha fatto a Portia.
Portia Cabot è una fanciulla che non possiamo fare a meno di giudicare testarda: nonostante i ripetuti episodi di allontanamento da parte di Julian. Continua a seguirlo e a credere nel loro amore. La sua fiducia è incrollabile, anche quelle volte in cui viene messa duramente alla prova.
Ci sono delle belle scene con dichiarazioni molto intense, soprattutto da parte di Julian che per essere un uomo senz’anima sa essere molto romantico, oltre che appassionato. Qui e là emerge la classica ironia della Medeiros ma, devo dire, meno intensamente  che in altri suoi romanzi. Non so se possa dipendere da tagli della traduzione o da altro, ma per così com’è  non ritengo che questo libro meriti i giudizi altamente positivi che gli sono stati dati. Innanzitutto perché, da una parte, la storia non è molto originale, poi perché dall’altra parte ci sono delle scene poco probabili e infarcite delle classiche dicerie sui vampiri.
Secondo me, questo libro non è all’altezza del precedente.

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