sabato 19 novembre 2011

SARA BLAYNE: Nel cuore di un marchese

TITOLO: Nel cuore di un marchese
AUTRICE: Sara Blayne
TITOLO ORIGINALE: Marrying the Marquis
USCITA ITALIANA: I Romanzi 786 ottobre 2007
GIUDIZIO PERSONALE:Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us
UN BANDITO LE HA RUBATO UN BACIO E IL CUORE…
Black Rose è un bandito. Misterioso e galante, deruba i membri dell’aristocrazia e in cambio lascia una rosa. Ma l’unica cosa che sceglie di rubare a lady Constance è un bacio infuocato. Da quel momento magico le loro vite si intrecciano: nell’avventuriero mascherato Constance riconosce Gideon Rochelle, marchese di Vere. E decide di diventare sua complice. Perché il desiderio arde ormai nel cuore di entrambi.
Tutte le signore di Londra sembrano essere affascinate dall’ultimo affascinante bandito comparso all’orizzonte: Black Rose, così chiamato perché è solito lasciare una rosa a tutte le sue vittime. Quando il bandito incrocia la nostra protagonista non le ruba nulla, se non un bacio.
Constance Landfordsi sta recando a casa dell’odiato padre quando si imbatte in quell’enigmatico bandito, ma la convivenza con il padre e la matrigna è impossibile, tanto più che la vorrebbero costringere a sposare l’odiato cugino, Albert Sinclair per salvare la famiglia di lui dal tracollo economico con la sua dote.
La ragazza, però, fugge e stavolta è lei a travestirsi da Black Rose per fermare la sua vittima designata: Gideon Rochelle Marchese di Vere.
Stranamente, la ragazza ha riconosciuto subito in Black Rose il marchese di Vere e ora lo blocca per poter unire le loro forze nella vendetta contro quella che riteneva la sua famiglia. Ha scoperto, infatti, che Blaisdale non è il suo vero padre e che lui, insieme al fratello e al cognato, sono coinvolti in affari poco chiari. Lo stesso Vere sta progettando da anni una vendetta perché sa che il viceammiraglio Lanford, con suo fratello, sono responsabili della morte dei suoi genitori.
Insomma, una grande confusione, questo è quello che ho percepito da questo libro. La psicologia dei protagonisti non è neanche abbozzata, troppa e preponderante è l’azione, nulla la costruzione dei caratteri.
Il romanzo è lento, lento, lento e noioso. La prima parte è pienissima di digressioni per spiegare le premesse della vicenda e accennare i contenuti dei precedenti libri della serie che non sono stati pubblicati in italiano. Andando avanti, la cosa non migliora perché si prosegue con questo macchinoso piano di vendetta, intrecciato alla storia d’amore tra i protagonisti che non è per niente significativa, resta molto in superficie e non dà l’idea di veri e grandi sentimenti tra i soggetti.
Un’ultima e non irrilevante questione:  sarà che ero molto annoiata e non leggevo con la dovuta attenzione, ma alla fine della fiera non ho proprio capito perché Vere si travestisse e facesse il bandito.

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