mercoledì 16 novembre 2011

SANDRA BROWN: La caduta di Adamo

“No, Adam, questo non fa parte del programma terapeutico!”
“Ma del ‘mio’ sì”, sussurrò lui. “Sei dolce, Lilah. Sei così dolce dappertutto?”
Vivace, estrosa, bellissima, Lilah Mason è un’affermata fisioterapista, abituata a fronteggiare situazioni a dir poco delicate. Ma Adam Cavanaugh è un caso particolare. Gravemente ferito in un incidente d’alta montagna, ha poche speranze di riprendere a camminare e reagisce con indicibile violenza a ogni tentativo di terapia. Poi, fra liti e battibecchi, il rapporto tra i due si trasforma pian piano in passione travolgente. Ma Lilah non è tranquilla. Cosa accadrà quando Adam riprenderà la vita normale?
Sandra Brown è un’autrice di lunga esperienza. Questo è un vecchio Bluemoon dell’ ’89 (pensate all’epoca avevo 13 anni) che mi sono stati gentilmente regalati e, che devo dire, sto anche leggendo con piacere. In bocca ti lasciano un sapore vintage: trama e personaggi denotano una maturità ventennale, sono ormai abbastanza desueti.
La trama è presto detta e facile da riassumere: c’è un ricco albergatore, vittima di un incidente durante una scalata sulle Alpi italiane; incidente che ha provocato la morte di due suoi amici. Adam Cavanaugh è sopravvissuto ma ha subito una brutta contusione alla spina dorsale che gli ha provocato una paralisi temporanea. Invano si è cercato di curarlo, il suo brutto caratteraccio ha fatto fuggire medici e fisioterapisti.
A questo punto la coppia di amici, Thadd ed Elizabeth Randolph convincono la sorella di quest’ultima, Lilah Mason a curarlo, nonostante i due non siano mai stati grandi amici e abbiano sempre avuto una manifesta antipatia reciproca.
Comunque, Lilah raggiunge Adam nella sua splendida villa nell’isola di Maui e lì inizia un processo di riabilitazione fisica e psicologica.
Adam è un paziente esasperante: è paranoico (i medici lo ingannano e non gli rivelano la gravità delle sue ferite); è un bambino petulante di cui si devono esaudire tutti i capricci; poi ogni tanto riaffiora l’uomo affascinante e conviviale che era prima dell’incidente.
Lilah è un’infermiera specializzata bella e sexy. Non si capisce se abbia preso il suo lavoro come un trasferimento in un villaggio vacanze, visto che sembra preoccuparsi più di spalmarsi la crema abbronzante che altro. Sembra uscita da uno di quegli orribili film anni Ottanta ambientati in località marine con signorine dai bikini striminziti (vi ricordate quegli impossibili costumi sgambati? Io, naturalmente, solo per averli visti addosso ad altre!), dalle pettinature improbabili e decisamente cotonate e con quegli orrendi gioielli di bigiotteria dalle proporzioni estreme.
Nonostante l’esiguità e la semplicità della storia, la Brown l’ha resa comunque una lettura decisamente piacevole.(3 CUORI)

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