mercoledì 16 novembre 2011

SAMANTHA JAMES: Il marito perfetto

LUI NON LA MERITA, MA L’AMORE PUO’ CAMBIARLO
Justin Sterling, secondogenito del marchese di Thurston, è un abile uomo d’affari e anche un impenitente donnaiolo. Una sera al club partecipa a una scommessa: sedurre entro un mese “l’innespugnabile” Arabella Templeton. Inaspettatamente, Justin soccombe al suo fascino, ma dubita di poter essere riamato. Come potrà quindi vincere la scommessa e al contempo proteggere Arabella da se stesso, dal momento che lei sembra decisa a non permetterglielo?
Secondo volume della serie Perfect sui tre fratelli Sterling. Justin era già ampiamente apparso in La sposa perfetta dove, tra l’altro, aveva inconsapevolmente contribuito a far incontrare i due protagonisti. Questo è il suo romanzo.
Justin è un uomo bellissimo, che fa sospirare tutte le donne del ton e che non si fa scrupoli a passare da un’amante a un’altra. Una sera si trova da White’s e finisce con il fare una scommessa: riuscire a conquistare “l’irraggiungibile”, la fanciulla più corteggiata e refrattaria del ton, entro un mese. Grande è la sua sorpresa quando si rende conto che la suddetta signorina è una sua vecchia conoscenza: Arabella Templeton. Alcuni anni prima era stata l’unica esponente di sesso femminile a farlo uscire fuori dai gangheri e, soprattutto, a fargli fare una figuraccia. Inizia così la caccia.
Dall’altra parte, Arabella (che nome orrendo!) non è una ragazzina preda a facili entusiasmi. La vita da missionario vissuta accanto ai genitori l’ha resa un po’ insensibile al luccicante mondo delle feste londinesi. Questo è il motivo per cui ha rifiutato già alcune interessanti proposte di matrimonio, perché non provava nessun sentimento per il gentiluomo in questione. Vorrebbe sposarsi per amore ma teme che questo non avverrà mai a causa del suo aspetto disastroso. Arabella è alta, più di tanti uomini (ma, naturalmente, non di Justin), e ha dei capelli vistosamente rossi che lei ha sempre detestato. Tutto ciò, in realtà, le conferisce una bellezza molto particolare che lei non riesce a vedere.
Quando i due si incontrano volano immediatamente scintille e anche fuochi d’artiificio… tanto che saranno costretti a un matrimonio decisamente affrettato.
La convivenza farà emergere, chiaramente, le differenze ma anche le debolezze. L’insicurezza di Arabella, soprattutto legata al suo aspetto fisico; ma, soprattutto, il profondo dolore di Justin legato alla difficile vita familiare. La madre ha ripetutamente tradito il padre ed è morta nel tentativo di fuggire col suo ultimo amante. Il padre ha riversato su di lui l’odio che provava per la moglie a causa della somiglianza. Justin è cresciuto sentendosi dire che era cattivo e aveva il sangue corrotto della madre. Pur avendo resistito e avendo soffocato il dolore si sente comunque un essere indegno e teme di rovinare la spontaneità e la bontà della moglie con il suo animo cattivo. Insieme i due dovranno lottare per affrontare i loro fantasmi.
La trama non è particolarmente originale: l’eroe tormentato da traumi familiari e la protagonista falso brutto anatroccolo; ma l’autrice riesce a costruire comunque dei bei personaggi, forse un po’ troppo umorali dato che passano dall’idillio alla lotta nell’arco di un paio di frasi.
Justin, dietro la sua aria da duro, bello e possibilissimo, nasconde l’animo di un bambino non cresciuto mai del tutto che ancora insegue l’affetto di chi gli sta vicino. Arabella è la classica fanciulla insicura di se stessa e di quello che gli altri pensano di lei con le sue normali reazioni.
Lo stile è sapientemente alternato: ci sono alcune scene molto drammatiche in cui il dolore dei protagonisti è palpabile ed altre più leggere e, a volte addirittura, divertenti.(3 CUORI)

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