mercoledì 16 novembre 2011

PAULA PAINTER: Piccola donna

May Randall, giovane e bella geologa, ha avuto proprio tutto dalla vita, anche l’amore. È, infatti fidanzata con Paul Burton, il brillante direttore del centro di ricerche Milton&Farmer di Chicago. Ma alla vigilia delle nozze, May scopre un’amara verità: accanto a Paul c’è Lona Goldsmith, la sua affascinante ex fiamma. Lo stesso Paul sembra completamente trasformato. May vorrebbe scomparire, tuttavia un contratto la lega al gruppo dei geologi in partenza per una spedizione in Sudafrica. Laggiù, in quelle lande selvagge e inospitali, May potrà finalmente leggere in fondo al suo cuore e alla sua fiamma…
La trama di questo libro è un po’ diversa da tutto quello che avevo letto fino a questo momento. La storia d’amore tra i due protagonisti è già consolidata e si avvia verso una giusta coronazione quando qualcosa di spezza improvvisamente e inspiegabilmente.
Paul Burton gestisce un gruppo di ricercatori di geologi pluripremiato e meritevole, tra di loro c’è anche May Randall, la ragazza di cui è innamorato. Tutto sembra andare a gonfie vele: il loro lavoro ottiene dei riconoscimenti internazionali e la loro storia d’amore sta facendo il salto di qualità: ben presto May sarà presentata alla famiglia. Ma proprio in occasione di una festa importante Paul cambia: la ignora, la tratta con freddezza, rivolge tutte le sue attenzioni all’ex fidanzata, Lona Goldsmith.
May, che è una ragazza abbastanza insicura, si dispera tanto più quando Paul chiarisce l’intenzione di interrompere il loro rapporto. Tutto avviene in maniera brusca e del tutto inspiegabile. May vorrebbe interrompere i loro rapporti ma è costretto a seguirlo per motivi professionali in Sudafrica dove doveva studiare un progetto di bonifica di un territorio desertico.
Tutto il libro ruota intorno al lamento ininterrotto di May per questo amore tradito, deluso e calpestato. È una vera lagna, una donna del tutto “azzerbinata” davanti a quest’uomo che ritiene superiore per estrazione sociale e cultura. Non fa che piangere su se stessa, mai che affronti con coraggio la situazione e tenti di chiarirla una volta per tutte. Il finale è abbastanza sbrigativo e alquanto poco plausibile, ma va da sé che più di tanto non mi sarei aspettata.(2 CUORI)

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