mercoledì 16 novembre 2011

NICOLA JORDAN: Estasi

Inghilterra, primi Ottocento. La bellissima Raven sta finalmente per coronare il suo sogno: sposarsi con un nobile che le assicuri la felicità – e cancelli le incertezze del passato. Peccato che proprio sul più bello venga rapita da un ex corteggiatore deluso, che la porta nel suo castello e le somministra potenti afrodisiaci con l’intenzione di approfittare di lei e rovinarle la reputazione. Per fortuna entra in scena il tenebroso Kell, fratello del rapitore, che lo convince a rinunciare. Ma poi, davanti alle audaci avances della ragazza, che sotto l’effetto degli eccitanti perde ogni inibizione, è Kell a non resistere. Il corpo sensuale di quella fanciulla gli accende dentro una passione da tempo dimenticata; una passione ardente e irrefrenabile che va placata a ogni costo… Eppure quando si accorge che lei in realtà è ancora vergine, decide di portarla al culmine del piacere senza comprometterla. Ma la reputazione di Raven, dopo una notte con uno sconosciuto, è ormai rovinata del tutto. Per questo il giorno dopo Kell le offre di sposarla. Raven ora detesta quell’uomo che considera un approfittatore senza scrupoli; ma non ha altra scelta. E, soprattutto, non può rinunciare all’estasi che lui le ha regalato…
In passato la Jordan mi era sembrata un’autrice che sapeva coniugare eros e sentimento, stavolta devo dire che ho avuto qualche perplessità. Troppo sesso e quasi nessun sentimento per i miei gusti.
Facendo parte di una serie che in Italia è stata pubblicata saltuariamente da Euroclub, manca tutto l’antefatto. Ad apertura del libro, comunque, la protagonista Raven Kendrick sta per sposare un duca, com’era nei suoi progetti e nei desideri della defunta madre che voleva riscattare assolutamente la vergogna della sua nascita illegittima. Ma proprio nel momento in cui stava per realizzare tutto quello che si era prefissa, viene rapita da un ex corteggiatore respinto, Sean Lassiter, portata in una casa da gioco e drogata con un potente afrodisiaco. Per fortuna il tentativo di stupro viene impedito da Kell Lassiter, fratello maggiore del rapitore che cerca affannosamente di risolvere tutti i guai creati dal tormentato fratello. Anche in questo caso Kell evita il peggio, ma deve passare la notte con Raven, preda di un irrefrenabile desiderio indotto dall’afrodisiaco.
La mattina dopo Raven è comunque compromessa, avendo passato tutta la notte con un uomo, pur avendo questi fatto di tutto per rispettarla. I due si devono sposare per far tacere lo scandalo. Nessuno dei due è particolarmente contento di sposarsi: Raven non ha mantenuto la promessa fatta alla madre, non solo non sposerà un nobile, ma un uomo guardato con sospetto dalla nobiltà inglese per le sue dubbie attività e un passato piuttosto burrascoso; Kell è altrettanto riluttante a unirsi a una tale rappresentante della buona società inglese, da lui sempre detestata.
Nonostante facciano di tutto per evitarla, la passione sboccia tra i due, nonostante Raven abbia sempre sostenuto di non volersi innamorare e di avere a sua disposizione un amante immaginario verso cui riversa i suoi sentimenti piuttosto che rischiare con un uomo in carne e ossa. È una forma di protezione per evitare le pene d’amore subite dalla madre a causa di una relazione impossibile con suo padre. Naturalmente la presenza di quest’ombra tra di loro scatena in Kell il desiderio si farle abbandonare le sue fantasie in cambio di qualcosa di più reale.
Il fratello di Kell è sempre una minaccia nascosta nell’angolo, pronto ad aggredire. Ma è anche una figura estremamente disperata, l’unica forse che abbia una costruzione psicologica interessante. È una persona che ha subito molestie e violenze da ragazzino, che incolpa se stesso e il fratello per la propria vergogna, per questo ha un atteggiamento violento e autodistruttivo, ma anche un nascosto rancore nei confronti del fratello per averlo lasciato in balia dello zio crudele.
Da parte sua, Kell ha sviluppato il senso di colpa per aver “abbandonato” il fratello in mani spietate. Ha così cercato di seguirlo, aiutarlo, farlo curare. Ha, in un certo senso, rifiutato di vedere l’aggressività insita in lui. Alla fine è costretto quasi a scegliere tra il fratello e la moglie. L’ultima scena tra lui e Sean è veramente molto bella.
Come al solito, la Jordan ha una buona costruzione di trama, dei buoni personaggi ma, stavolta, non è riuscita a dare loro una intensità emotiva adeguata.(2 CUORI)

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