martedì 15 novembre 2011

MARY BALOGH: Fidanzati per finta

DA UNA VUOTA PROMESSA NASCE LA VERA FELICITA
Il conte e la contessa di Clifton sono separati ormai da molti anni, quando la figlia Sophia si fidanza con quello che secondo loro non è l’uomo giusto. Decidono allora di unire le forze per salvare la ragazza da una vita infelice. Ciò che non sospettano è che Sophia ha organizzato un falso fidanzamento con lord Francis Sutton solo per farli riconciliare…
Romance insolito per trama e personaggi. È un caso, forse unico per Mary Balogh, in cui i protagonisti sono due persone mature (almeno per l’ambientazione Regency) già sposate da parecchi anni, con una figlia e separati da diverso tempo. Accanto alla coppia principale vive la propria storia d’amore anche una giovanissima e scapestrata coppia.
La storia inizia con la giovane Sophia fortemente critica nei confronti del matrimonio e dell’amore perché scottata dalla situazione dei suoi genitori che si sono separati quando  lei aveva solo quattro anni. A questo punto i suoi amici le propongono un finto fidanzamento con Francis Sutton, amico d’infanzia e libertino impenitente, che possa costringere i suoi genitori a stare insieme per organizzare il matrimonio. Una volta ottenuta la riconciliazione, entrambi scioglieranno questo falso impegno.
In effetti Marcus Bryant conte di Clifton e la moglie Olivia si incontrano nuovamente dopo quattordici anni per dissuadere la figlia a fare un matrimonio affrettato e precoce, come era stato il loro, e poi, invece, finiscono per organizzarlo.
Immediatamente i due capiscono che la situazione fra loto è mutata: sono cresciuti entrambi, sono cambiati da quando erano poco più che bambini e si erano lasciati trascinare dai sentimenti. Avevano vissuto per cinque anni un matrimonio del tutto idilliaco del tutto presi l’uno dall’altra. Entrambi, però, non erano pronti a vivere il matrimonio “nella buona e nella cattiva sorte”, alla prima prova il loro legame non aveva avuto la forza di resistere. Di fronte a un tradimento Olivia, che aveva tanto idealizzato il marito, non aveva avuto la tenacia di superare la crisi e perdonare il marito.
La maturità e la vita vissuta fanno capire ad entrambi che certi giudizi netti, legati alla giovinezza, debbono essere superati e bisogna imparare ad apprezzare le sfumature.
Ho apprezzato molto questo libro per le sostanziali novità della trama, per la presenza di personaggi originali e, come nella tradizione della Balogh, molto sfaccettati. Ritengo che sia abbastanza verosimile la motivazione della fine del loro matrimonio e l’accennato rancore e amarezza che è rimasto tra i due coniugi. Trovo, invece, poco plausibile che Olivia, da un giorno all’altro, ritorni in casa e che riprenda il suo padrone di padrona e di contessa mentre i parenti si comportano come se non fosse accaduto nulla negli ultimi quattordici anni.
Produce estrema tenerezza la sofferenza di Sophia che, fin da piccola, ha dovuto abituarsi a vivere alternativamente con i genitori, a non avere una famiglia serena alle spalle. Il suo desiderio di ricomporla la spinge al gesto disperato di fingere un fidanzamento che poi non riesce più a sciogliere ma che sfocia in un matrimonio pieno d’amore.
La giovane coppia Francis-Sophia è frizzante e scintillante e, a volte, ruba un po’ troppo la scena ai personaggi principali. L’ironia e le battute un po’ acide di Francis, apparentemente costretto a un matrimonio che non vuole, vivacizzano moltissimo il racconto.
Da leggere come un’ennesima buona prova della Balogh (4 CUORI)

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