martedì 15 novembre 2011

MARIA MASELLA: Per vedere il mare

IN FUGA DALLA LEGGE, TUTTO SEMBRA PERDUTO. SOLO IL VERO AMORE POTRA’ SALVARLA…
In una sera tempestosa nei vicoli di Genova, la strada di Lea, accusata di un terribile crimine, incrocia quella di Michele, giovane mercante in lutto per la perdita del fratello. Seguendo l’istinto, Michele la accoglie nella propria casa e le offre di occuparsi della nipote, la piccola Anna. Ma il passato riaffiora e solo Michele potrà aiutare Lea a Trovare la verità e l’amore.
Questo romanzo è ambientato in Italia durante il periodo risorgimentale, ma le questioni politiche vi entrano solo marginalmente. Il centro della trama è occupato dalla risoluzione di un caso giudiziario che coinvolge la protagonista femminile.
Michele Tagliaferro è un commerciante che in una notte tempestosa si imbatte in una donna che vaga senza meta. Mosso a pietà la porta da lui e, dopo aver notato una certa dignità, signorilità e raffinatezza dei modi nella donna le propone di lavorare per lui come governante della nipotina Anna.
Lea Sandri Moresco, così si presenta, accetta la sua unica possibilità di salvezza e inizia, anche con piacere, il suo nuovo lavoro, dove si fa apprezzare per la dolcezza e la dedizione con cui si occupa della bimba. Ma Lea, in realtà, si chiama Lia Sarti ed è una condannata a morte per l’omicidio del marito, fuggita dal carcere.
I due protagonisti iniziano a provare una forte attrazione e Lea impara a conoscere il lato dolce dell’amore, quello che il matrimonio con il brutale Vincenzo non le aveva dato. Ma quando il passato irrompe nuovamente nella sua vita, Lea è costretta a fuggire e Michele, ormai perdutamente innamorato, non può fare altro che inseguirla e cercare di risolvere il mistero di un omicidio irrisolto e di un processo gestito in modo troppo affrettato.
Non c’è dubbio che la Masella scriva molto bene, con uno stile molto accurato e un linguaggio molto appropriato. Le sue trame sono sempre abbastanza ben articolate.
In questo libro, in particolare, mi è sembrato che ci sia molta azione, molti capovolgimenti di fronte, ma, secondo me, troppa poca introspezione per capire o, forse, analizzare meglio i sentimenti dei personaggi. Invece quello che viene detto è sempre lo stesso: Michele ama Lea ma non riesce a rivelarle i propri sentimenti; Lea ama Michele ma non può stare con lui perché crede di non potergli dare un figlio. Non c’è abbastanza su come nasce e si sviluppa l’amore tra i due, su quello che questo sentimento fa sorgere in loro. Al contrario ci ritroviamo che i due passano da una ammirazione reciproca ad essere diventati amanti. Ma anche se i due erano già attratti, il tutto viene descritto in maniera troppo tiepida. Tutto questo mi faceva provare, mentre leggevo, poca solidarietà e partecipazione alla causa dei due innamorati, perché non li sentivo mai pienamente innamorati pazzi l’uno dell’altra (2 CUORI)

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