martedì 15 novembre 2011

LAURA KINSALE: La figlia del matematico

Inghilterra, XIX secolo. Archimedea Timms, detta Maddy, è una giovane riservata che dedica le sue giornate alle opere pie e ad aiutare il padre, insigne studioso di matematica. Christian Langland, duca di Jervaulx, è un dongiovanni e scavezzacollo, geniale scienziato amico del vecchio Timms. Può nascere l’amore tra due persone così diverse? Nessuno potrebbe immaginarlo. Eppure quando viene a sapere che Christian è morto in duello, Maddy è colta da un dolore lancinante, inaspettato. Si trasferisce in campagna presso un cugino che dirige un manicomio per occuparsi dei pazienti e trova tra in ricoverati proprio il duca di Jervaulx, fatto rinchiudere dalla famiglia. Ora tocca a Maddy, l’unica che sembra credere nella sua sanità, aiutarlo a dimostrare di non essere un pazzo. E scoprire con un brivido un modo nuovo, più pieno, di essere donna.
Che impresa finire questo libro, ma poiché io non sono una che si arrende facilmente, sono riuscita a portarla avanti!
La coppia protagonista è costituita da due poli opposti che devono trovare il modo di combaciare e stare insieme.
Da una parte c’è Christian (quanto adoro questo nome!) Langland duca di Jervaulx, un libertino della peggiore specie che durante un duello causato dalla sua deplorevole mania di entrare nel letto altrui, viene colpito da un malore. Al suo risveglio non riesce più a parlare ed ha un comportamento talmente strano che i suoi tanto comprensivi parenti decidono di chiuderlo in un manicomio.
È qui che incontra nuovamente lei, Archimedea (Maddy) Timms. I due si conoscevano già per gli studi di matematica che accomunano il duca e il padre di lei. Maddy è una quacchera molto legata alla sua congregazione e da sempre ha criticato il duca per il suo stile di vita dissoluto.
Quando però lo vede in quel posto desolato, incatenato e spesso costretto dentro una camicia di forza, capisce di essere stata investita da una missione: liberarlo e salvarlo, solo così potrà sperare di guarirlo.
Inizia così uno strano rapporto di simbiosi perché i due scappano insieme, affrontano varie avventure in cui si nota una progressiva dipendenza di Christian da Maddy. I due arrivano al matrimonio, una scena a dir poco esilarante! Con questo Maddy sembra dare un calcio alla sua passata vita e abbracciare uno stile di vita mondano, circondata da ricchezze, servi, bei vestiti… e, soprattutto, sopraffatta da una grande passione (carnale) nei confronti del marito.
Questo la mette profondamente in crisi fino a spingerla a lasciare il marito. Ma l’amore deve trionfare e la profonda fede della protagonista non può trascurare ciò.
Inutile negare che questo è un libro difficile da leggere perché monumentale, lento, complicato da una protagonista difficile da apprezzare. La tentazione di abbandonarlo è stata sempre abbastanza forte. Resistete! Alla fine lascia un gusto dolce e la gioia di aver conosciuto un protagonista maschile degno di tale nome. Il limite di questo libro è anche uno dei suoi maggiori pregi: Christian è talmente un bel personaggio che schiaccia tutti gli altri, prima fra tutti Maddy. Tanto l’uno è dolce, ispira tenerezza ma anche passione; tanto l’altra ispira antipatia e nient’altro con la sua bigotteria e un continuo indugiare sui rimorsi per i peccati commessi.
Christian è splendido nel suo dramma, con questo corpo, ancora bellissimo, ma che non risponde ai suoi ordini. Gli eccessi d’ira che ne derivano lo fanno sembrare agli altri pericoloso e i parenti, come arpie, ne vorrebbero approfittare per impossessarsi del suo patrimonio. Si attacca come un bambino bisognoso di affetto a Maddy e questa sua fragilità lo rende ancora più bello. La malattia è per lui quasi un cammino di redenzione che lo porta a liberarsi del suo precedente stile di vita e a diventare un marito e un padre devoto e affettuoso.
Ci sono diverse scene intense e vibranti di passione. In questo l’autrice è veramente brava: fotografare in pochi gesti, uno scambio di sguardi una tale profondità di sentimenti che mi sentivo le farfalle nello stomaco.
Da leggere solo se profondamente motivate (2 CUORI)

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