mercoledì 16 novembre 2011

JOHANNA LINDSEY: Dimmi che mi ami

Sullo sfondo della Londra ottocentesca un’avvincente saga famigliare con al centro un’insolita, quanto travolgente storia d’amore: l’innocente e bellissima Kelsey, per aiutare la famiglia ormai sul lastrico, accetta di essere “iniziata” ai giochi proibiti della Casa dell’Eros, frequentata da numerosi aristocratici, fra i quali i componenti dell’illustre casato dei Malory. E durante una singolare “asta”, l’inquieto e affascinante Derek Malory si aggiudica Kelsey, contesa anche sal suo acerrimo rivale David Ashford…
Sono sorpresa e compiaciuta di poter dire, per la prima volta, di aver letto un libro della Lindsey che mi è piaciuto. Ormai ci avevo perso le speranze. Nonostante i toni, a volte entusiastici di altre lettrici, non ero mai riuscita ad apprezzare questa autrice; una volta, nel caso di Per amore di Melissa, avevo trovato la lettura quasi una tortura che autoinfliggevo.
Dimmi che mi ami, invece, pur conservando alcuni elementi non del tutto apprezzabili, ha nel complesso uno stile piacevole e una trama interessante.
Partiamo proprio da questi elementi positivi. La trama è piacevole, i due protagonisti sono dei personaggi piacevoli anche se non molto sviluppati  dal punto di vista psicologico, c’erano degli elementi della loro personalità che potevano essere meglio descritti e sviluppati. Invece l’autrice si sofferma di più sull’esteriorità delle azioni e sui dialoghi tra i personaggi, a volte brillanti, a volte un po’ confusi.
I due protagonisti sono Derek Malory e Kelsey Langton. Il primo è uno dei rampolli della famiglia Malory, il figlio del maggiore di quattro fratelli Malory, Jason, nonché futuro erede del titolo, nonostante la sua nascita illegittima.
Kelsey Langton appartiene a una nobile famiglia. I suoi genitori sono morti in un incidente in cui la madre ha sparato “per errore” al marito e poi è caduta dalla finestra (abbastanza tragicomico). Affidati agli zii, Elliott ed Elizabeth, Kelsey scopre che l’uomo ha un ingente debito per cui ha dovuto ipotecare la casa. Per impedire di essere messa sulla strada si offre di essere venduta come amante al miglior offerente.
Durante l’asta Derek la strappa dalle mani crudeli del nemico David Ashford e si ritrova con un’amante da mantenere.
Pian piano i due impareranno a conoscersi e ad amarsi, ma come potrà mai Derek proporre al suo irreprensibile padre la sua ex amante come futura marchesa?
Questa storia d’amore, condotta tra sotterfugi e piacevoli equivoci, avrà ancora molti segreti da scoprire. Il tutto circondato da una schiera di parenti che commentano con sagacia le azioni dei protagonisti. Questo è uno degli elementi un po’ deludenti del libro: tutti questi Malory. L’autrice perde più tempo a ricapitolare il loro complesso albero genealogico e le storie che li riguardano (evidentemente raccontate in altri libri della saga) piuttosto che a sviluppare la storia dei due protagonisti. Soprattutto nella prima parte è veramente snervante stare dietro ai cenni alle vicende degli altri personaggi, oltre che a doversi ricordare tutti i nomi!
Un altro elemento che non mi è piaciuto è che i Malory prendono troppo alla lettera il detto “tutti per uno, uno per tutti”: ogni scena è osservata e commentata da tutti i componenti della famiglia. Anche quelle di un certo rilievo, come il ricongiungimento finale dei protagonisti, ha la presenza distraente di “zio James e zio Anthony” che dicono le loro assurdità che nel contesto non hanno molto senso.
In una prospettiva di insieme, comunque, questo libro è stato abbastanza piacevole, nonostante non avessi letto gli altri libri della serie, quindi lo consiglio anche se, come me, non avete letto tutta la saga dei Malory.(3 cuori)

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