sabato 19 novembre 2011

CLAIRE THORNTON: Il giardino segreto

TITOLO: Il giardino segreto
AUTRICE: Claire Thornton
TITOLO ORIGINALE: The Abducted Heiress
USCITA ITALIANA: GRS 596, agosto 2007
GIUDIZIO PERSONALE:Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us
Inghilterra, 1666
Da cinque anni ormai Lady Desire Godwin, ricchissima ereditiera, conduce un’esistenza ritirata per timore di mostrare in pubblico il viso, segnato da vecchie cicatrici. L’unica passione che allevia la sua solitudine è il rigoglioso giardino pensile, alla cui cura dedica tempo ed entusiasmo. Ed è proprio qui che un giorno tre uomini cercano di rapirla. Il tentativo viene fortunatamente sventato dal tempestivo arrivo dei domestici: che dopo aver ucciso due degli aggressori assicurano il terzo alla giustizia. Mentre viene condotto in prigione, tuttavia, approfittando della confusione provocata dal grande incendio che divampa per le strade di Londra, il misterioso straniero riesce a fuggire e si precipita di nuovo della dolce Desire, che ritrova nel suo adorato giardino, circondata dalle fiamme. Ma per quale motivo è tornato? Vuole salvarla oppure portare a compimento la sua scellerata missione?
Come può reagire una ragazza, da sempre abituata a nascondersi nella pace e nella solitudine del proprio giardino per evitare di mostrarsi agli altri, quando vede inaspettatamente un angelo che scala il muro della sua casa? Sicuramente il momento si potrà considerare sconvolgente, sconcertante, surreale ma anche esaltante.
Quando Desire Godwin si ritrova un bell’adone biondo, alto e imponente non sa come comportarsi, anche se la sua prima, istintiva reazione sarebbe quella di nascondersi il più lontano possibile per evitare che lui veda la sua terribile faccia…Invece di lì a poco la sua cosa viene assalita da altri due loschi figuri pronti a rapirla. Per fortuna il tentativo viene sventato e l’uomo biondo, ritenuto complice della banda, viene condotto in carcere.
Le circostanze sembrano incriminare Jakob Smith e, nonostante le richieste di aiuto al nonno, il Conte di Swiftbourne, e al cugino, il Duca di Kilverdale, le porte della prigione sembrano restare per lui chiuse. Approfitta, però, dell’incendio che sta distruggendo Londra per fuggire da Newgate e tornare da Lady Godwin per metterla sull’avviso del pericolo che corre: il suo rapitore è, in realtà, una persona a lei vicina ed era complice dei furfanti che sono stati fermati. La ragazza, però, non è disposta ad ascoltarlo quindi Jakob si trova costretto a caricarsela sulle spalle, anche per allontanarla dall’incendio, e a trascinarla con sé.
Desire scopre ben presto che non ha a che fare con un bandito ma con un nobile che, soprattutto, sta cercando di proteggerla. Il rapporto tra i due sin da subito non è dei più semplici perché entrambi hanno una volontà forte che non accetta compromessi né, tantomeno, di essere guidata da qualcun altro. Per tutta la prima parte del libro, i due non fanno altro che litigare e punzecchiarsi, anche se quest’aspetto è segno della profonda attrazione che c’è tra loro. Desire non riesce, però, a credere di poter attirare le attenzioni di un uomo, soprattutto uno così bello, a causa delle cicatrici che le deturpano il corpo e che si è procurata da ragazzina quando la sua casa è stata assediata dai Parlamentaristi. Ella ha continuamente indizi del fatto che Jakob non è affatto inorridito del suo aspetto, nonostante ciò trattiene il suo ardore nei suoi confronti. L’insicurezza la porta a considerarsi responsabile di questo e a reagire affilando ulteriormente le unghie contro l’uomo.
In realtà, Jakob è attratto immediatamente da Desire ma abbandonarsi a questa passione significherebbe per lui accettare che il suo futuro sia in Inghilterra (in qualità di erede di Lord Swiftbourne) e abbandonare ogni speranza di tornare alla famiglia nella sua terra natia (la Svezia). Quest’ultima mi sembrava una motivazione un po’ superficiale, anche perché comunque sarebbe dovuto rimanere in Inghilterra per assumere ufficialmente il suo ruolo di Conte, per quanto si ribellasse all’idea.
Il rapporto tra i due personaggi è molto bello e intenso finché litigano e si inseguono con passione, diventa poco credibile quando si fraintendano a vicenda perché non c’è un vero e proprio Big Misunderstanding e le motivazioni per il loro allontanamento sono futili e di facile superamento.
Il mistero del mandante del rapimento è di facile svelamento (persino io l’ho capito al volo) ma credo che l’autrice di proposito gli ha dato un ruolo abbastanza marginale, anche se questo leva alla storia un bel po’ di suspense.
Comunque è il secondo libro della serie Il grande incendio di Londra. Francamente mi dispiace essermi lasciata sfuggire il terzo e ultimo su Lord Kilverdale perché probabilmente era il più interessante e con un personaggio che già dalle sue precedenti apparizioni sembra molto accattivante.

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