lunedì 14 novembre 2011

CHRISTINA DODD: Dolce ricatto

UN CASTELLO, UNA PRINCIPESSA IN PERICOLO E UN CONTE INTRIGANTE...
Clarice e le sue sorelle, principesse del regno di Beaumontagne, devono lasciare il paese e vivere sotto mentite spoglie: la loro esistenza è infatti minacciata da un gruppo di ribelli. Senza denaro, Clarice è costretta a lavorare, ma un giorno il conte Robert MacKenzie la invita al castello...I due diventano presto amanti, finchè lui non la obbliga a prendere parte a un pericoloso imbroglio: fingersi la donna, un tempo sedotta e abbandonata, dall'infido colonnello Ogley. Clarice accetta, ma da quel momento per Robert sarà difficile riconquistare il suo cuore.
è caduto un mito! Si tratta di Christina Dodd, una di quelle autrici che non mi ha fatto mai rimpiangere di aver comprato un suo libro, stavolta mi ha lasciata piuttosto insoddisfatta.
Alcuni anni fa ha iniziato una trilogia dedicata a tre principesse del solito piccolo regno dei Pirenei (ne aveva già parlato in un paio dei suoi precedenti romanzi) che devono scappare per sfuggire alla rivoluzione. Disperse, cercano di cavarsela al meglio in una terra straniera, mettendo da parte i vecchi privilegi.
Una delle tre è Clarice, la protagonista di DOLCE RICATTO che arriva in un piccolo paese scozzese per vendere le sue creme speciali e così cercare di accumulare la cifra che le serve per tornare in patria. E qui incontra Robert MacKenzie, conte di Hepburn che la guarda con diffidenza e la costringe (con metodi anche abbastanza convincenti) a partecipare ad un piano per ricattare un suo nemico.
Già da subito emergono alcune perplessità: come mai al suo arrivo a Freya Crags tutti, tranne Robert, sembrano così disposti a credere immediatamente alla storia, piuttosto fantasiosa. del titolo di Clarice? Basta che lei professi di essere una principessa e tutti le credono e sono pronti a chiamarla "Sua Altezza", la cosa mi ha lasciata un po' perplessa. A nessuno è venuto in mente che potrebbe essere un'impostora? Ma certo, le sue creme funzionano così bene... Ma anche su questo, scene lunghissime in cui Clarice spiega l'uso e l'efficacia delle sue creme. Sembrava una televendita. Tutto questo limita non poco lo sviluppo della storia tra Clarice e Robert. Tra i due c'è immediatamente un'attrazione fisiac, ma passano direttamente da una più o meno esplicita ostilità a dividere il letto a professarsi amore eterno. Insomma la loro relazione non è abbastanza contrastata prima e alla fine non è abbastanza profonda da mettere da parte tutto il resto.
Nonostante le mie perplessità, spero che vengano pubblicati gli altri due libri per capire il destino di Amy e, soprattutto di Sorcha.
Un'ultima notazione stilistica, non so se dipenda da una poco accurata traduzione o dal testo originale (e in questo caso nuovo biasimo all'autrice), ma che paragone è quello che si trova a pg 201? "Se avesse scoperto che aveva abbandonato una figlia...le sue ascelle erano così sudate che gli macchiavano l'uniforme". Mai letto nulla di più disgustoso

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