sabato 19 novembre 2011

CATHY WILLIAMS: Destinazione Barbados

TITOLO: Destinazione Barbados
AUTRICE: Cathy Williams
TITOLO ORIGINALE: Accidental Mistress
USCITA ITALIANA: Harmony Jolly Tour 231, agosto 1998
GIUDIZIO PERSONALE:Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us
In partenza per le agognate vacanze, proprio in prossimità dell’aeroporto, Lisa viene investita da un auto e costretta a rinunciare al viaggio! Che sfortuna! Mai disperarsi, infatti l’uomo che l’ha travolta, forse per rimorso o forse perché attratto da lei, le propone come riparazione una crociera a bordo del suo yacht… destinazione Barbados. Lisa è al settimo cielo, accetta subito e prepara una valigia piena di sogni e d’amore!
Sarcasticamente potrei definire questo il romanzo di una sfigata: non ha mai fatto un viaggio fuori dall’Inghilterra (anche se ha viaggiato tantissimo con i suoi), ne vince uno e viene investita da una macchina, si frattura una gamba e deve rinunciare al viaggio. Il proprietario della macchina che l’ha presa in pieno è un ricco e affascinante pubblicitario che, per risarcimento, le offre una crociera sul suo yacht. La nostra piccola Cenerentola si ritrova tra persone di un certo prestigio e si sente un po’ un pesce fuor d’acqua ma passa, comunque, una piacevole vacanza. Il suo rapporto con Angus Hamilton è un po’ altalenante perché, nonostante si piacciano, non possono stare insieme a causa della notevole differenza sociale, questo è almeno quanto pensa Lisa.
E qui cade la seconda sfiga: non ha mai fatto l’amore con un uomo e la prima volta che si lascia andare… resta incinta! Con disperazione e terrore porta avanti la gravidanza, ma non vuole rivelare nulla al padre del bambino, nonostante questo allevierebbe molto la sua situazione. Insomma, la trama non è particolarmente originale, come vedete, ma tutto sommato risulta abbastanza piacevole per un paio d’orette spensierate, a parte non capire perché Lisa si faccia tanti problemi ad accettare l’aiuto che Angus le vuole dare. Il mio giudizio è che questo libro è sulla sufficienza, non risulterà indimenticabile ma neanche spiacevole.

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