lunedì 14 novembre 2011

BERTRICE SMALL: Senza smettere di amare

Sebbene abbia solo ventidue anni, la splendida Rosamund ha deciso che può benissimo prendere tra le mani le redini della sua vita. Dopotutto, tre vedovanze e tre figli sono più che sufficienti a sancirne la maturità, persino agli inizi del 1500, secolo in cui le donne non godono di grande considerazione. I suoi buoni propositi di indipendenza, però, crollano non appena giunge alla corte scozzese, e precisamente nell'esatto momento in cui i suoi occhi si posano sull'affascinante Patrick, conte di Glenkirk. Tra i due scocca una passione assoluta e infuocata, un legame intenso a cui Rosamund si sottomette anima e corpo, senza remore e senza riserve... finché il fato non sferza un colpo crudele e devastante, mettendo bruscamente fine a sogni e illusioni. Ma forse nulla avviene per caso, forse da ogni delusione è destinata a nascere una nuova speranza e l'amore può assumere connotati più dolci e profondi... e il bel volto virile di chi ha saputo attendere in silenzio e con dignità che il cuore di Rosamund trovasse finalmente la sua giusta strada.
  1. L'erede di friarsgate
  2. Senza smettere di amare
Che lettura terribile!
Non riesco a capire perchè continuo a perseverare con B. Small che ormai non posso fare a meno di reputare una delle peggiori autrici che esistano. Questo romanzo, seguito di L'EREDE DI FRIARSGATE è altrettanto privo di senso del precedente. Se nel primo romanzo l'autrice aveva ripercorso l'infanzia e la prima giovinezza di Rosamund con i suoi tre improbabili mariti, adesso la protagonista è diventata una donna, madre di tr figlie e amministratrice delle sue proprietà. Giunta nella corte scozzese di Giacomo IV, qui vi incontra un uomo maturo, Patrick Leslie e se ne innamora immediatamente (dopo circa mezz'ora sono già a letto insieme!). Buona parte del romanzo segue la grande passione dei due su cui incombe una strana premonizione di fine. I due si trovano coinvolti marginalmente negli eventi storico-politici del tempo (la Lega Santa voluta da Giulio II in funzione antifrancese e sottoscritta da Enrico VIII). Poi, quando finalmente i due decidono di sposarsi (non si capisce bene cosa in realtà lo impedisca), Patrick viene colpito da quello che presumibilmente è un ictus che gli fa (guarda caso) perdere la memoria degli ultimi due anni q, quindi, di Rosamund.
La donna se ne torna disperata a Friarsgate e qui, passato il tempo dovuto, decide di legarsi all'uomo che aveva sempre detestato e che all'improvviso gli diventa stranamente appetibile.
Che strazio! è mai possibile che nei romanzi della Small la protagonista deve sempre passare da un uomo all'altro? E poi questo finale in cui, dimenticati tutti i vecchi rancori, Logan Hepburn diventa improvvisamente particolarmente desiderabile.
L'unico elemento positivo (se così si può dire) è che stavolta la Small non ha ecceduto con la volgarità!

Nessun commento:

Posta un commento