giovedì 17 novembre 2011

BARBARA PIERCE: Una dama temeraria

CREDEVA DI NON POTER AMARE, MA UN GIORNO INCONTRA LEI…
Lord Rayne Wymsn, visconte di Tipton, vive lontano dalla buona società inglese a causa di un passato di indicibili tormenti. A infrangere la sua solitudine arriva Devona Bedegrayne con una richiesta estrema: salvare la vita a un uomo condannato all’esecuzione. Devona, impulsiva e affascinante, infiamma il gelido e distaccato Rayne: il piano che il visconte escogita per aiutarla prevede il loro fidanzamento. Ma non l’amore…
Iniziamo a conoscere quella che, per me, è una nuova autrice, che so tanto acclamata da chi ha già letto tutta la sua serie sulla famiglia Bedegrayne. Famiglia che, per sua stessa definizione, si definisce dalla testa dura, cosa ampiamente dimostrata dalla sua prima rappresentante, Devona.
Il libro inizia con un prologo abbastanza raccapricciante, con il protagonista prima ammalato, poi creduto morto, quindi sepolto vivo che viene salvato da una banda di profanatori di tombe. La sua “resurrezione” sconvolge tutti, inclusa la sua famiglia che, invece di reagire con gioia, rifiuta questa incredibile svolta.
Il lui in questione è Rayne Tolland Wyman visconte Tipton che si è guadagnato presso la buona società una fama decisamente macabra tra il suo ritorno in vita e le sue ricerche mediche tra i cadaveri, sembra un demone che accarezza, e troppo spesso, la morte.
Ma sono proprio queste competenze che attirano nel suo studio Devona Bedegrayne in quanto gli vuol chiedere un aiuto per salvare un suo amico condannato alla forca, magari rianimarlo dopo l’esecuzione. Il suo piano è un po’ fragile e ingenuo ma la sua tenacia e, in fondo, anche la sua bellezza conquistano l’attenzione di Rayne che, dopo vari tentennamenti, decide di aiutarla, ma con un piano più efficace.
Intanto i due passano diverso tempo insieme e, tra balli e passeggiate, è chiaro a tutti che Tipton prova un particolare interesse nei suoi confronti tanto che conclude il suo patto con Devona con il matrimonio. I due, poi, devono risolvere anche il problema di qualcuno che vuole attentare alla vita di Devona e che sembra interessato ad attirare in tutto ciò Rayne.
Questa seconda parte, avventurosa e d’azione, è sembrata meglio sviluppata anche se, l’identità del malvagio di turno era abbastanza intuibile, mentre la portata e l’articolazione del suo piano di vendetta mi è sembrata un po’ troppo contorta e impossibile da pianificare.
I personaggi sono interessanti e piacevoli, all’inizio, ma ho trovato che non hanno avuto particolare sviluppo nel corso della storia, quindi dopo un po’ iniziano a diventare noiosi.
Devona, oltre ad avere un nome orribile, è affetta dalla sindrome della crocerossina, vuole salvare tutti. Dall’amico Doran, chiuso in carcere per essere caduto nelle mani di una banda di malfattori, a Rayne, tutti hanno bisogno del suo aiuto.
Rayne è più piacevole perché ha in sé una nota ironica che gli è servita per sopravvivere nonostante l’ostracismo della propria famiglia e dell’intera società. Si poteva, secondo me, accentuare un certo lato macabro, cupo che il personaggio possedeva, dato il suo status di redivivo.
Attorno ai due personaggi principali ruotano tante figure secondarie. Innanzitutto i fratelli Bedegrayne, protagonisti dei prossimi libri, e altre figure a loro intrecciate. Tutte lasciano intuire interessanti sviluppi della serie. Il personaggio che mi ha colpito di più è stata Maddy, la sorella minore di Rayne. Una ragazzina 14enne, vissuta in una famiglia insolita, con una madre particolarmente velenosa (odia il figlio con tutta se stessa), isolata in campagna. Ha fatto dell’amore per il giardinaggio il suo rifugio da un contorno decisamente negativo. È una ragazza decisa, caparbia, pronta a lottare per quello che vuole. Decisamente il preludio per una buona, futura eroina.
Giudico questo libro discreto, trovo che avesse delle buone possibilità, non tutte mantenute in pieno.(2 CUORI)

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