lunedì 14 novembre 2011

AMANDA SCOTT: La volpe nera

Barbara McRae, richiamata a casa dal fratello Patrick, deve tornare alle tranquille e noiose Highlands, lasciando a malincuore i piaceri della vita di corte. Ma il viaggio diventa eccitante quando, dopo essere stata rapita, la Volpe Nera corre in suo aiuto. Il misterioso spadaccino mascherato libera Barbara dai manigoldi e, baciandola appassionatamente, la avvinghia a sé con i lacci dell’amore. ma lei è già promessa a un altro uomo…
Come dirlo? Non mi è piaciuto per niente! Una storia troppo strana, troppo ingarbugliata, senza capo né coda, dove a stento si riconosceva una qualche vaga trama di un eroe mascherato, la Volpe Nera appunto, a metà tra Robin Hood e Zorro che salva più volte Barbara McRae che non sa che dietro quel cavaliere mascherato si cela colui che ritiene il suo inutile fidanzato, troppo vanesio e pigro. La Volpe Nera, invece, difende la zona dell’Invernesshire dai soprusi dello sceriffo. Accanto a questa piccola storia tipicamente medievale si svolge una disputa (molto simile a quella tra Lowlands e Highlands scozzesi) tra due regni fatati i cui abitanti sono sempre in lotta. Stavolta, per ritrovare la pace le due fazioni debbono aiutare Barbara MacRae e Alex Chilshom a stare insieme. I due alla fine si sposeranno (con un matrimonio un po’ incantato), ma i due popoli del Clan Segreto non sono ancora arrivati ad un accordo e proseguono, probabilmente in un altro libro, la lotta a colpi di incantesimi. La storia non mi ha affascinata, i protagonisti sono troppo freddi, non esistono passioni ed emozioni ma solo azioni, e troppo ingarbugliate.
Un’ulteriore nota di demerito: troppi errori di stampa per ben due volte Volpe è diventato Vope e non sono gli unici casi (1 CUORE)

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